Certificazione NO OGM secondo la UNI/PdR 142 e audit di transizione
Pubblicata lo scorso aprile la UNI/PdR 142 “Requisiti minimi per la Certificazione di Prodotti con caratteristica/requisito NON OGM”.
La UNI/PdR 142 “Requisiti minimi per la Certificazione di Prodotti con caratteristica/requisito NON OGM” definisce le regole e i requisiti minimi che gli operatori, gli organismi di certificazione e i laboratori devono rispettare per realizzare prodotti riferibili alla categoria “NON OGM – Non Organismi Geneticamente Modificati”. Di seguito il 29/08/2023 è stata pubblicata la Circolare Informativa 38/2023 - Transizione accreditamenti degli OdC che certificano prodotti in accordo a quanto disposto dal Regolamento Tecnico RT-11 "Requisiti minimi per la certificazione PRD no OGM".
Principali cambiamenti:
- La distinzione dei capitoli relativi ai requisiti di competenza dell’azienda, degli OdC e dei laboratori, per una più agile consultazione da parte degli interessati;
- l’inserimento di due nuove appendici informative: Appendice A - esempio di calcolo dell’incertezza di misura e interpretazione dei risultati analitici; Appendice B – gestione delle materie prime in ingresso per forniture non certificate: metodo per l’operatore;
- un maggior numero di esempi applicativi nel testo per supportare, ad esempio, l’utilizzatore nel calcolare i tempi di riconversione degli animali per il ripristino della loro conformità;
- l’introduzione del capitolo sui principi alla base della creazione della Prassi;
- identificazione di una specifica categoria per i prodotti trasformati misti, in quanto sempre più diffusi sul mercato e quindi necessariamente legati a regole specifiche di produzione;
- una maggiore integrità della filiera certificata attraverso l’introduzione della certificazione di gruppo (diversi siti con unico sistema di gestione) e multisito (diversi siti con diversi sistemi di gestione);
- la valorizzazione delle responsabilità dell’operatore e maggior adattabilità della norma alle diverse realtà aziendali attraverso l’applicazione di una rigorosa analisi del rischio.
- In questo modo è possibile definire il piano di campionamento, il sistema di monitoraggio delle contaminazioni, e i criteri di qualifica dei fornitori su misura dell’azienda;
- un maggior dettaglio e attenzione alle modalità di comunicazione della certificazione in etichetta.
Le aziende hanno a disposizione un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2024. Gli audit rispetto all'attuale versione STP – food 07 sono consentiti fino al 31 dicembre 2023 incluso. A partire dal 1° gennaio 2024, tutti gli audit dovranno essere condotti in base alla UNI/PdR 142:2023. Tutte le imprese certificate devono completare la transizione entro il 31 dicembre 2024.
Fino al 31 dicembre 2024 saranno valide sia le certificazioni emesse a fronte della STP – Food 07, sia le certificazioni emesse a fronte della UNI/PdR 142.
Dal 1° gennaio 2025, le certificazioni emesse a fronte della STP -Food 07 non saranno più valide. In conseguenza lo standard di certificazione di prodotto agroalimentare STP – Food 007 sarà dimesso e sostituito dalla nuova pubblicazione di referenza.
In ogni caso le certificazioni emesse nel periodo di transizione a fronte della STP -Food 07 dovranno riportare la data di scadenza non successiva al 31 dicembre 2024.
In qualità di organismo di certificazione, DNV è tenuto ad aggiornare e riemettere il certificato UNI/PdR 142:2023 dopo aver completato con successo l'audit di transizione. La data di scadenza dell'attuale certificato verrà mantenuta. I riferimenti alla UNI/PdR 142:2023 saranno chiaramente indicati nel rapporto di audit, nel piano di audit e nel programma di audit.